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| Se te ne vai ti ammazzo «Zidane? Non ne aveva più, si sarebbe andati ai rigori lo stesso». Rino Gattuso settepolmoni. Non è bello da vedere? Macché, lui è bellissimo. Gattuso lo vorrebbero tutti. Ha stoppato Vieira, ha rincorso Henry, s'è immolato su Zidane. E' stato uno dei simboli di questa Italia. Ora è lì, che si rotola sul prato, è lì che non ci crede ancora, forse. Poi ci crede, sì, e corre da Marcello Lippi e gli urla: «Giura che resti, giura che resti. Se te ne vai t'ammazzo». Sarebbe capace di farlo. Non smette di correre nemmeno nel dopogara, con i pensieri ubriachi di gioia: «Abbiamo fatto del bene innanzitutto a noi stessi, perché siamo entrati nella storia del calcio mondiale. Gli scandali? Senza non avremmo vinto. E ribadisco: non può finire tutto a tarallucci e vino. Zidane? Non ne aveva più, si sarebbe andati ai rigori lo stesso». Poi, quella frase a Lippi in campo: «Non si può dire il contenuto... Ma non era una cosa bellissima...». Quindi rivela: «La squadra si era opposta ad andare al Circo Massimo anche in caso di sconfitta. Saremmo andati solo da Prodi. Solo gli inglesi festeggiano il secondo posto». Infine rivela scherzando: «La notte prima della partita? Sono riuscito ad addormentarmi solamente alle 7 del mattino, perché sono andato 28 volte in bagno. Alla fine mi sono messo un cubetto di ghiaccio non vi dico dove...».
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