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29 MAGGIO 1985 Stadio "Heysel", conoscere e ricordare

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view post Posted on 28/5/2009, 20:44

..e la mia vita non la rischio più per nessuno e per niente!

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28 maggio 2009

Le 39 vittime dell’Heysel nel cuore della Juventus


Passano gli anni e il 29 maggio continua a restare una data indelebile per tutti gli juventini. La sera del 29 maggio 1985, 39 persone (36 delle quali erano tifosi juventini) persero la vita allo stadio di Bruxelles, teatro della finale di Coppa dei Campioni. La Società ricorda la tragedia: «Dobbiamo avere memoria per costruire il futuro».

Trentanove vittime che vengono ricordate da tutti gli juventini e da tutti gli sportivi. «Nessuno può e deve dimenticare – ha dichiarato il presidente Giovanni Cobolli Gigli, interpretando il pensiero della Società e di tutti i tifosi – e in queste ricorrenze ci sentiamo vicini alle famiglie che hanno perso i loro cari in quella tragica sera. Anche nel loro nome, cerchiamo di interpretare il calcio in modo sereno, educando i giovani al rispetto dei valori sportivi e del fair play. In questi anni si sono fatti molti passi avanti, ma dobbiamo fare ancora molta strada per sconfiggere definitivamente la violenza».

Il rispetto dei valori sportivi è anche alla base dell'impegno del Comitato “Per non dimenticare Heysel” che sabato 23, a Reggio Emilia, ha ricordato le vittime in una commemorazione che si è tenuta di fronte al monumento dello scultore fiammingo Gido Vanlessen, l’unico in Italia contro la violenza negli stadi.

fonte: juventus.com
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..per chi non c'era o non ricorda quel terribile evento:

29 MAGGIO 1985 ore 19.20 L'HEYSEL E' L'INFERNO
di Galavotti Giancarlo

Manca poco più di un'ora a Juve-Liverpool, finale di coppa Campioni. Un gruppo di tifosi del Liverpool comincia la guerriglia. Il settore Z della curva nord è un campo di battaglia. Le forze dell' ordine entrano in azione con ritardo. Gli italiani scappano: chi corre verso la recinzione che separa la curva Z dal campo (e così trova la salvezza) e chi preme contro il muretto di recinzione che crolla. Sono circa duemila i tifosi inglesi impazziti e ubriachi che scatenano l' inferno. I morti sono 39 (32 italiani), i feriti circa di 400. Alle 21.39 le due squadre scendono in campo. Vince 1-0 la Juve, gol di Platini su calcio di rigore.

I Fatti

La designazione dello stadio Heysel da parte dell'Uefa fu aspramente criticata da entrambi i club: la struttura era fatiscente, priva di adeguate uscite di sicurezza e di corridoi di soccorso. Il campo di gioco e le tribune erano malcurati, assi di legno erano sparse per terra, i muretti divisori erano vecchi e fragili e da essi si staccavano pezzi di calcinacci, le tribune di cemento sgretolate. Lo scarico dei servizi igienici colava dai muri, contribuendo a renderli ancora più fragili. I tifosi bianconeri erano migliaia: buona parte proveniva dai club organizzati e venne fatta sistemare nella tribuna N, nella curva opposta a quella riservata ai tifosi inglesi; molti altri tifosi, sganciati dal tifo organizzato, padri di famiglia con bambini e sostenitori tutt'altro che "accesi", comprarono i biglietti al di fuori dei circuiti ufficiali e si ritrovarono nella tribuna Z, con due reti metalliche a separarli dalla curva dei più accesi tifosi del Liverpool.
Circa un'ora prima della partita, i tifosi inglesi cominciarono a spingersi verso il settore Z. Gli inglesi sostennero la tesi di un lancio di pietre proveniente dal settore dei tifosi italiani per giustificare la loro spinta violentissima che divelse in pochi secondi le reti di protezione. In realtà il lancio di pietre non avvenne mai, al contrario la carica degli hooligans fu preceduta da razzi sparati sui bianconeri e da una fitta sassaiola. I tifosi juventini, impauriti, nella totale assenza delle forze dell'ordine belghe, completamente colte di sorpresa dall'azione degli inglesi, si ammassarono contro il muro opposto alla curva dei sostenitori del Liverpool. Alcuni, disperati, si lanciarono dall'alto nel vuoto, altri cercarono di scavalcare ed entrare nel settore adiacente; alcuni di essi finirono sugli spunzoni delle recinzioni. Il muro su cui erano ammassati i bianconeri crollò per il troppo peso, moltissime persone vennero travolte, schiacciate e calpestate nella corsa verso una via d'uscita, per molti rappresentata da un varco aperto verso il campo da gioco. Dall'altra parte dello stadio i tifosi juventini del settore N e tutti gli altri sportivi accorsi allo stadio sentirono le voci dello speaker, dei capitani delle due squadre che invitavano alla calma e in pochi capirono quello che stava realmente accadendo.Gli scampati alla tragedia si rivolsero ai giornalisti in tribuna stampa perchè telefonassero in Italia, per rassicurare i familiari. I morti furono 39, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Centinaia i feriti. Si decise di giocare ugualmente la partita: la decisione fu presa dalle forze dell'ordine belghe, per evitare ulteriori tensioni. L'incontro fu disputato in un'atmosfera surreale, con le notizie che si susseguivano ed i giocatori stessi ignari di che proporzione avesse assunto la tragedia. Nel 2000 lo stadio Heysel fu raso al suolo e ricostruito con un nuovo nome: Stadio Re Baldovino. Al suo interno una targa commemorativa ricorda la tragedia del 29 maggio 1985. I parenti delle vittime hanno fondato un Comitato. In occasione del ventesimo anniversario della strage (29 maggio 2005) hanno presenziato alla cerimonia di inaugurazione del monumento di commemorazione delle vittime a Bruxelles, presieduta dal sindaco della capitale belga. Negli stessi giorni le squadre giovanili di Juventus e Liverpool si sono affrontate allo stadio Comunale di Arezzo (città di Giuseppina Conti e di Roberto Lorentini, due delle vittime; il padre di Lorentini, Otello, è tra l'altro il fondatore del suddetto Comitato) in un match amichevole.

 
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