| Giacinto Facchetti, bandiera dell'Inter e colonna della Nazionale, si è spento a Milano, all'età di 64 anni, affetto da un male incurabile.
Nato a Treviglio il 18 luglio 1942, Facchetti ha trascorso tutta la carriera da giocatore nell'Inter. In diciotto stagioni in maglia nerazzurra ha collezionato 634 partite e 75 gol. 4 scudetti, 2 Coppe Intercontinentali, due Coppe Campioni e una Coppa Italia ne fanno un simbolo dell'Inter. Diventato presidente della sua Inter nel 2004 dopo le dimissioni di Moratti, ha vinto due Coppe Italia e una Supercoppa italiana.
Facchetti fu scoperto dal 'Mago' Herrera che vedendolo giocare nella Trevigliese se ne innammorò. Da attaccante, Helenio Herrera, trasformò il giovane Facchetti in un terzino di fascia dallo scatto fulmineo e dalla falcata elegante, che all'occasione si improvvisava ala, andando a pungere le difese avversarie. Erano i tempi della Grande Inter con Mazzola e Suarez, erano i tempi dei derby infuocati con il Milan di Rivera.
Il suo esordio in maglia azzurra è datato 27 marzo 1963. La nazionale del ct Edmondo Fabbri giocò, vincendo 1 a 0, contro la Turchia in un incontro di qualificazione agli Europei. Facchetti collezionò in tutto 94 presenze in maglia azzurra, un record superato solo da Dino Zoff e Paolo Maldini, giocando quattro Mondiali e conquistando gli Europei del 1968. Tra i momenti storici vissuti da Facchetti in Nazionale, la disastrosa sconfitta con la Corea del Nord e l'incredibile partita durante il mondiale messicano del 1970: Italia-Germania 4-3.
Mondo del calcio in lutto
Numerosi i messaggi di cordoglio. Il capitano dell'Inter Javier Zanetti ha parlato a nome della squadra: "Voglio esprimere l'immenso dolore che prova tutta la famiglia nerazzurra, ci mancherà tantissimo Giacinto, una persona straordinaria in tutti i sensi". I rivali rossoneri dal loro sito scrivono che "Giacinto Facchetti era e resterà per sempre uno dei simboli più veri e autentici del patrimonio di una Milano calcistica irripetibile e indimenticabile". Per Roberto Boninsegna si è spento un grande amico e un grande uomo "una persona che non si è mai dimenticato dei vecchi amici". "Una persona straordinaria" sono le parole di Dino Zoff in ricordo dell'amico, "con lui ho passato tanti anni in Nazionale, avevamo un ottimo rapporto che è continuato nel tempo. Un ragazzo straordinario non si poteva non volergli bene".
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