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Strage di Bologna, 30 anni dopo, 2 agosto 1980

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view post Posted on 1/8/2010, 06:30

..e la mia vita non la rischio più per nessuno e per niente!

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Due agosto, assente il governo
nessun ministro verrà a Bologna


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Per la prima volta sarà solo il Prefetto a rappresentare il governo: nessun ministro incontrerà i parenti degli 85 scomparsi. Idv: "E' uno schiaffo alle vittime".

Sarà il prefetto Angelo Tranfaglia a rappresentare il governo alle celebrazioni nel trentennale della strage della stazione. È la prima volta che succede in trent´anni, la comunicazione è arrivata in serata alla Prefettura. "Il prefetto è solito rappresentare il governo in varie cerimonie - hanno detto ieri sera dalla Prefettura -. E´ normale. Non ci hanno detto altro da Roma, non sappiamo i motivi di questa decisione. Non abbiamo alcun commento da fare".

La decisione è comunque clamorosa, anche se evidentemente legata alla delicatissima congiuntura politica dovuta allo scontro tra berlusconiani e finiani. L´anno scorso il ministro per Bologna fu indicato all´ultimo minuto, il nome di Sandro Bondi venne comunicato alle agenzie da palazzo Chigi solo il 31 luglio, dopo la rinuncia di Alfano. Oggi è appunto il 31 e la decisione è stata presa, a meno di un ripensamento dell´ultima ora. Non dovrebbe stata essere la questione delle contestazioni ai ministri sul palco ad aver frenato il governo perché quest´anno è stato deciso che il rappresentante del governo parli nella sala del consiglio comunale. Ma l´anno scorso c´era stata anche questa minaccia: dopo i fischi a Bondi, il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto, spalleggiato dai parlamentari emiliani che parlavano di modalità diverse di partecipazione, annunciò: "Non è scritto da nessuna parte che il ministro venga invitato per essere insultato".

IO NON DIMENTICO Lo speciale di Repubblica

Quest´anno ci sarà dunque il prefetto Tranfaglia a parlare in consiglio comunale mentre dopo il corteo, sul palco sotto l´orologio della stazione fermo alle 10,25 parleranno due trentenni, Camilla Andreini e Rossella Zuffa.
Una vigilia agitata anche quest´anno dalle solite polemiche sulla verità giudiziaria stabilita nelle sentenze definitive. Ieri il vicecoordinatore del Pdl Galeazzo Bignami ha riaffermato la sua convinzione sull´innocenza di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro ed ha accusato Paolo Bolognesi, presidente dell´Associazione dei familiari, di "difendere una verità ideologica». Replica di Bolognesi: «Bignami dovrebbe fare solo un piccolo sforzo: leggersi gli atti del processo".

I famigliari: "Governo in fuga". Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione tra i familiari delle vittime del 2 agosto: "Non so capacitarmi. Sono sconcertato, questo è un Governo in fuga: invece di darci le risposte attese ha fatto prima, non viene per niente. Spero, onestamente, che il nostro sconcerto sia quello di tutta Italia, perché è la prima volta in trent'anni che accade una cosa del genere. Anche da Borsellino non c'era nessuno, non vorrei che fosse una nuova strategia governativa quella di evitare i momenti delicati. Mi auguro che ci ripensino e che prima di domani sera si sappia che viene qualcuno. Avevamo fatto di tutto per avere risposte dal Governo sul segreto di stato e sui risarcimenti, così invece non ce ne saranno".

Bersani: "Sorvegliare la democrazia". Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del Pd, nel messaggio a Paolo Bolognesi scrive: "In questi lunghi 30 anni che ci separano dal 2 agosto del 1980, la gente e le istituzioni ci sono sempre state. Questo dimostra quanto sia forte la volontà di non dimenticare, come avevamo promesso allora. Non dimenticare e sorvegliare la nostra democrazia, che può sempre ammalarsi". E dice no alla proroga del segreto di Stato.

Idv: "Uno schiaffo alle vittime". "Il governo dà uno schiaffo alla memoria delle 85 vittime della strage di Bologna e ai loro familiari. E' ignobile il fatto che nessun ministro e viceministro sara' presente, a Bologna, il prossimo 2 agosto per commemorare le vittime. In trent'anni non e' mai accaduto. Dopo le gravi assenze del ministro Alfano, a Palermo, in occasione delle commemorazioni della strage di via D'Amelio e quella del ministro Maroni, a Roma, in occasione della festa della Repubblica, dove sfilavano i suoi uomini, arriva un altro insulto al Paese, alle istituzioni e ai suoi morti innocenti". E' quanto afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando.

Raisi: "Evitare il 2 agosto è giusto". Il deputato Raisi: "Tutti ormai hanno capito che il 2 agosto è un appuntamento non tanto per ricordare ma che serve a minoranze di poco conto per esprimersi con fischi e trombette. Evitarlo è cosa buona e giusta". Insiste sulla bontà della pista palestinese ed evoca legami con le brigate rosse ("il figlio di Moro doveva incontrare Carlos in Sudan"), torna poi ad affondare l'ipotesi di allungare il segreto di stato.



(31 luglio 2010)
La repubblica.it


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Strage Bologna, quel 2 agosto di 30 anni fa
Esplosione alla stazione centrale: 85 morti e 200 feriti


2 agosto 1980: un sabato, un caldo sabato di esodo. Le immancabili code in autostrada avrebbero dovuto rappresentare, come da 'copione' del periodo, l'argomento del giorno per quotidiani e tg. A metà mattina, invece, un'esplosione alla stazione centrale di Bologna spezza nel sangue la tranquilla routine del rito delle vacanze: 85 morti e 200 feriti è il bilancio finale della strage.

Alle 10:25 (l'ora della tragedia rimarrà sempre impressa, come ricordo incancellabile, nelle lancette ferme del grande orologio che si affaccia sul piazzale della stazione) un boato squarcia l'ala sinistra dell'edificio: la sala d'aspetto di seconda classe, il ristorante, gli uffici del primo piano si trasformano in un cumulo di macerie e polvere.

Rimane colpito anche il treno Adria Express 13534 Ancona-Basilea, fermo sul primo binario. Pochi istanti, interminabili, e fra nuvole di detriti si cominciano a intravedere immagini terribili di corpi maciullati, feriti in condizioni disperate. Ovunque lacrime, choc, urla straziate. E poi polvere, tanta polvere. Comincia un'opera ininterrotta per i tantissimi soccorritori, una sorta di catena spontanea che in pochissimo tempo rimette in moto una città che stava 'chiudendo per ferie'. E inizia anche la conta della vittime: la più piccola è Angela Fresu, appena tre anni, il più vecchio Antonio Montanari di 86. Interviene anche l'esercito, mentre il silenzio irreale del centro città è squarciato senza tregua dalle sirene di ambulanze, vigili del fuoco, forze dell'ordine. Un bus Atc della linea 37 diventa simbolo di quel 2 agosto perché si trasforma in un improvvisato carro funebre che fa la spola con la Medicina legale, a poca distanza, per trasportare le salme. Le ambulanze servono invece per i vivi, che vengono smistati in tutti gli ospedali, dove rientrano in servizio medici e infermieri.

Le prime ipotesi investigative parlano dello scoppio di una caldaia, ma nel punto dell'esplosione non ci sono caldaie, e la fuga di gas viene presto scartata, per lasciare spazio alla vera causa della strage: una bomba ad alto potenziale. In stazione arriva, commosso e impietrito, il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Quella stessa sera piazza Maggiore si riempie di bolognesi, attoniti e sgomenti. Una città che si ritrova nel lutto e che da subito chiede la verità.

Ansa 31 luglio, 15:48

Edited by John "Bluto" Blutarsky - 1/8/2010, 08:04
 
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